MAI PIÙ!
FERMIAMO IL GENOCIDIO DEL POPOLO PALESTINESE.
SIAMO TUTTE E TUTTI POTENZIALI BERSAGLI.
Un monumento a Roma dedicato alle vittime del genocidio del popolo palestinese.
Vogliamo collocare in posa dal basso a Piazza delle Camelie, nel quartiere romano di Centocelle, una scultura in ferro, acciaio e bronzo dedicata alle vittime del genocidio palestinese il prossimo 25 aprile 2026.
La installeremo in Piazza delle Camelie, luogo simbolo della Resistenza di Centocelle, a pochi metri dalla stele che ricorda le persone cadute nella lotta di liberazione dal nazifascismo.
L’opera sarà un blocco scultoreo composto da due sagome in ferro con inserti di sezioni corporee in bronzo:
una figura adulta e una figura di bambinə, entrambe con il simbolo della mappa della Palestina.
La figura adulta, una donna, sarà molto simile anche nella misura ad una delle cinque sagome installate a Porta San Paolo davanti alla Piramide il 25 aprile 1995; quella infantile sarà nello stesso stile ma a misura di bambinə.
Entrambe avranno un fondo in ferro con sagoma in acciaio su cui potersi rispecchiare, come nell’opera di Porta San Paolo.
Come moltissime persone in Italia, ci sentiamo corresponsabili del genocidio in Palestina, anche attraverso le armi prodotte nel nostro Paese.
Come gruppo di intervento artistico, utilizziamo linguaggi e codici per veicolare messaggi che stimolino riflessione ed emozione. Sentiamo la necessità di fare ciò che sappiamo fare: usare l’arte come strumento di coscienza e denuncia collettiva.
Per questo abbiamo deciso di produrre e donare alla città un’opera dedicata al popolo palestinese.
Il nostro lavoro sarà volontario e gratuito: non riceveremo alcun compenso: è attivismo, è il nostro contributo.
Tuttavia, ferro, acciaio, bronzo e la lavorazione in fonderia hanno un costo, da sostenere tramite una colletta popolare, come avvenne trent’anni fa per “Tutti potenziali bersagli”.
Vorremmo inaugurare l’opera il 25 aprile, memori della gioia che provarono le nostre nonne e i nostri nonni alla fine dell’occupazione nazista e del regime fascista.
Desideriamo che anche il popolo palestinese possa vivere presto quella stessa liberazione e gioia.
Lanciamo quindi un appello a tutte le sensibilità indignate, a chi produce arte e comunicazione in qualsiasi forma, alle produzioni cinematografiche, alle case editrici indipendenti, alle etichette musicali, ai gruppi, alle bande e ai festival musicali e di ogni tipo di espressione artistica, alle compagnie teatrali, alle crew e alle tribe, ai collettivi e comitati di base — studenteschi, di fabbrica e di quartiere —, alle realtà autogestite, al mondo dell’associazionismo, alle organizzazioni palestinesi, a quella parte delle comunità ebraiche che in tutto il mondo si oppone all’occupazione e al genocidio in Palestina, ai movimenti antifascisti, antirazzisti, ambientalisti, antiproibizionisti e solidali; alle comunità migranti; alle organizzazioni per i diritti delle persone LGBTQIA+; alle rappresentanze sindacali; alle reti nazionali e internazionali; alle ONG impegnate nel soccorso in mare; fino alle organizzazioni non profit per i diritti umani; a chiunque, in ogni luogo, si batta per un mondo diverso, necessario e possibile.
Chiediamo di:
adottare, coprodurre, sostenere e finanziare un’opera che denunci oggi, e ricordi domani, il genocidio del popolo palestinese. Ora, subito, mentre la storia scorre.
لوقف مذبحة الشعب الفلسطيني
FERMIAMO IL GENOCIDIO DEL POPOLO PALESTINESE
STOP THE GENOCIDE OF THE PALESTINIAN PEOPLE